PERCHE' E' LA GENTE CHE FA LA STORIA
Riceviamo e volentieri pubblichiamo sul nostro Blog
Caro Sindaco Tommasi,
Siamo suoi concittadini e quando due anni fa lei si è proposto come candidato sindaco, le abbiamo dato il nostro voto. Riteniamo il gesto elettorale un momento importante e cerchiamo sempre di indirizzare la nostra scelta valutando le possibili affinità ideali o programmatiche. Nel suo caso, sono state queste ultime a convincerci. Insieme a molti amici con cui condividiamo esperienze di vita di vario tipo, l’abbiamo sostenuta nel suo percorso fino a Palazzo Barbieri.
Non le nascondiamo che al momento della sua elezione siamo stati presi, come molti del resto, dall’entusiasmo e dalla speranza che in questa città, da sempre ostaggio di amministrazioni di centro-destra dalle quali non ci siamo mai sentiti rappresentati, fosse finalmente arrivato il momento di avviare una serie di processi di cambiamento per arrivare all’idea di città e di società che vorremmo. Soprattutto, abbiamo creduto che finalmente avremmo potuto far sentire e valere la nostra voce, la voce di chi non ha l’amico politico a cui rivolgersi, lavora ogni giorno sul territorio a vario titolo, fa volontariato da sempre, parla con persone di ogni tipo e si sporca le mani con la realtà di tutti i giorni. Abbiamo la consapevolezza che forse avremmo qualche buona idea e qualcosa da suggerire a chi amministra, perché mettendo insieme le competenze e i ruoli di tutti, la città potrebbe diventare un luogo migliore da vivere.
Oggi, a distanza di due anni, purtroppo dobbiamo constatare quanto questo punto così importante del suo programma, ovvero la partecipazione vera della popolazione, sia stato disatteso. Abbiamo la sensazione che le decisioni di questa amministrazione non solo siano prese a prescindere da quello che può pensare la Comunità, ma soprattutto che alcune di queste decisioni, come quelle riguardanti Ca' del Bue e Marangona, non siano assolutamente in linea con quanto proposto dal suo programma.
Le diciamo sinceramente che se avessimo percepito un tale orientamento su questi argomenti, non le avremmo dato il nostro voto. Il nostro voto non è una delega in bianco. Avremmo la pretesa di essere consultati sulle questioni importanti. Ci piacerebbe che quando si tratta di prendere decisioni che impattano in modo rilevante sulla vita quotidiana dei veronesi, si attingesse anche all’esperienza e alle competenze al di fuori del consueto circuito tecnocratico-politico-mediatico. Vorremmo che fosse previsto un percorso partecipativo ben strutturato, in modo da arrivare a soluzioni davvero condivise, o quantomeno comprese, rendendo il rapporto amministrazione-cittadini solido e costruttivo.
Pensi poi che nella foto che fa da copertina al suo programma noi ci siamo, sullo sfondo, ma ci siamo. È una foto scattata durante una visita in cui con alcuni amici l’abbiamo accompagnata a vedere il Lazzareto a Porto San Pancrazio. Questo per dire che credevamo davvero in lei.
Le chiediamo quindi, caro Sindaco, di tornare a quello che ci aveva promesso, a permettere a noi e alle persone come noi di darle un’opinione, un consiglio, un parere. Potrebbe sorprendersi di quanta ricchezza potremmo offrire a questa città. Siamo portatori di interessi deboli, ma dipende sempre dalla prospettiva da cui si guardano le cose.
La ringraziamo per il tempo che dedicherà a leggere questa lettera e speriamo sinceramente che possa considerare le nostre proposte per migliorare Verona.
Nicoletta Zamberlan
Agostino Trettene